Ciuccio: come, quale e fino a quando?
Il ciuccio, utilizzato nel modo giusto, può rivelarsi un utile supporto alle mamme per tranquillizzare ed agevolare il benessere del bambino, soprattutto durante i primi mesi di vita. L’importante è quindi essere a conoscenza di alcune raccomandazioni e non utilizzarlo a sproposito, ad esempio cercando di ammutolire il bimbo senza voler capire quali siano i motivi del suo disagio o per farlo addormentare. Se si sceglie di usare il ciuccio, questo non va usato per rimpiazzare o ritardare le poppate al seno: è necessario che le mamme imparino a riconoscere nel bambino i segnali della fame, per mantenere una buona produzione di latte. Si raccomanda inoltre di non intingere il ciuccio in sostanze zuccherate (come il miele o le marmellate!) perché potrebbero essere causa di carie multiple, estese ed aggressive nei denti del bambino, conosciute anche come “Baby bottle syndrome” o “Carie della prima infanzia”. Non c’è bisogno di queste sostanze per indurre il bimbo a dormire ed anzi, l’utilizzo del ciuccio da solo può essere molto positivo. Tanto è vero che offrire il ciuccio quando mettiamo a letto il piccolo per dormire riduce il rischio di SIDS (“sindrome della morte improvvisa infantile”).
Quale ciuccio scegliere?
Nessun danno o controindicazione, quindi, se la scelta del succhiotto ricade su uno di qualità, ortodontico, studiato per favorire un corretto sviluppo del cavo orale. Preferire quindi, trai vari tipi di ciuccio in commercio, quelli con forma anatomica che si adattano al meglio alla forma del palato. Per quanto riguarda il materiale il ciuccio di silicone è particolarmente adatto nei primi mesi di vita. il silicone oltre ad essere trasparente ed igienico è insapore e inodore e non si deforma nel tempo. Quando invece iniziano a spuntare i primi denti da latte è opportuno passare al succhiotto di caucciù, il quale è soffice e naturale ma elastico e più resistente alle lacerazioni rispetto al silicone. Ricordate sempre di pulirlo spesso per questioni di igiene e di buttarlo ai primi segni di danneggiamento.
Fino a quale età usarlo?
Per gli allattati al seno si può offrire il ciuccio soltanto quando l’allattamento è ben avviato (in genere dopo il mese di vita). Ma quando terminarne l’utilizzo? Dal punto di vista ortodontico l’uso del ciuccio, purchè esso sia di forma anatomica, non determina danni fino al terzo anno di vita. Difatti gli svantaggi iniziano a superare i vantaggi una volta superati i 24-36 mesi di vita, specie se ne risulta un uso intensivo, aumentando il rischio di incidenza di malocclusioni.
Cosa può causare un uso eccessivamente protratto del ciuccio?
- Sporgenza denti superiori.
- Palato stretto.
- Morso aperto (a bocca chiusa i denti anteriori lasciano uno spazio con quelli inferiori).
- Instaurarsi di attività parafunzionali tra le quali la deglutizione atipica o la respirazione orale per il mancato sviluppo corretto dell’arcata mascellare.
Come togliere l’abitudine al ciuccio al bambino?
Negare l’uso del ciuccio drasticamente non risulta essere la scelta migliore. Si consiglia piuttosto di ridurne l’utilizzo in maniera graduale a partire dai due anni, incoraggiando il bambino con frasi e rinforzi positivi.
È sempre bene confrontarsi con un professionista della salute orale per qualsiasi dubbio e chiarimento: per questo la Clinica Figoli rimane sempre a vostra disposizione.